118: Eroi dimenticati, urgono contratti specifici per questo settore!

Operatori tecnici del 118 stanchi

Il 118 è o non è assimilato contrattualmente al Pronto Soccorso?

perché si cita spesso il Pronto Soccorso e ci si dimentica poi degli operatori tecnici e sanitari 118 nelle fasi successive di contrattazione?

Ormai siamo al capolinea, una maggiore considerazione per tutti gli operatori del 118 nei rinnovi contrattuali del settore sanitario pubblico e privato è essenziale, soprattutto in questa fase di rinnovo. Questo include aumenti di stipendio, incentivi, indennità specifiche 118 (esenti da interpretazioni) e buoni pasto adeguati al costo della vita attuale, che sono rimasti invariati da oltre 30 anni. Questa problematica è complessa ed ha diverse possibili cause:

  1. Mancanza di rappresentanza efficace: Le categorie tecniche e professionali che operano nel 118 potrebbero non avere una rappresentanza forte e specifica (es. medici) all’interno delle organizzazioni sindacali nazionali che negoziano i CCNL di conseguenza ed è per questo che poi arrivano solo briciole, le loro esigenze e priorità potrebbero purtroppo non essere adeguatamente considerate nelle trattative, infatti troppo spesso si confonde il “pronto soccorso” con il servizio di Emergenza e Urgenza 118, per poi scoprire in fase di contrattazione decentrata che i due servizi sono cosa diversa l’uno dall’altro e che avrebbero bisogno di essere differenziati con indennità specifiche.
  2. Specificità del servizio 118: Il servizio di emergenza urgenza presenta peculiarità che lo distinguono dagli altri servizi sanitari. Gli operatori del 118 affrontano stress elevato, turni di lavoro irregolari e situazioni di rischio, elementi che richiederebbero indennità e riconoscimenti specifici. La mancata considerazione di queste specificità nei CCNL potrebbe essere dovuta a una sottovalutazione del loro impatto sul personale e troppe affinità perverse con altri servizi che nulla hanno a che vedere con il 118.
  3. Priorità economiche e politiche: Le risorse economiche destinate ai rinnovi contrattuali sono troppo spesso limitate e le decisioni sulle priorità di spesa possono essere influenzate da fattori politici e di bilancio soprattutto regionali. In questo contesto, le richieste degli operatori del 118 potrebbero essere considerate discriminatorie, disuguali, meno urgenti o prioritarie rispetto ad altre categorie professionali del settore sanitario.
  4. Difficoltà nella quantificazione del valore del lavoro: La valutazione del lavoro svolto dagli operatori del 118, in termini di rischio, stress e responsabilità, può essere complessa e soggettiva. Questa difficoltà potrebbe ostacolare il riconoscimento economico adeguato del loro contributo soprattutto anche per ciò che riguarda il riconoscimento del “lavoro usurante” in termini pensionistici.
  5. Mancanza di dati e studi specifici: La carenza di dati e studi accurati sull’impatto del lavoro nel 118 sulla salute fisica e mentale degli operatori, nonché sulla loro soddisfazione professionale, potrebbe rendere difficile le richieste di riconoscimento economico e di migliori condizioni di lavoro. Quanto è impattante per un operatore lavorare in certe condizioni di stress e di notte?

Conclusioni

Per affrontare questa problematica, sarebbe necessario un maggiore impegno da parte di TUTTE le organizzazioni sindacali nazionali nel rappresentare le esigenze degli operatori del 118, una maggiore sensibilità, RISPETTO da parte dei decisori politici e amministrativi verso le specificità di queste categorie di lavoratori TUTTI che siano tecnici o sanitari, e la realizzazione di studi e ricerche che documentino in modo oggettivo il valore del loro contributo e le sfide che affrontano ogni singolo giorno, senza tralasciare i numeri delle aggressioni in costante aumento così come il “rischio strada e biologico” che affrontano ad ogni turno i nostri operatori del 118. Inoltre nel momento in cui c’è una intesa di contratto, consiglio per tutti, sarebbe utile evidenziare gli aumenti mensili lordi partendo dalla qualifica più bassa e non illudere a cifre che la maggior parte degli operatori mai prenderà! come si dice… pane al pane e vino al vino!

Sottoscritta l’ipotesi di CCNL del Comparto Sanità 2022-2024

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