118: la battaglia per la patente di servizio!

Patente di servizio Ambulanze

Patente di servizio per i conducenti delle ambulanze dell’emergenza sanitaria 118, perché non viene riconosciuta?

La questione del riconoscimento della patente di servizio per i conducenti delle ambulanze del 118 (e veicoli assimilati es. automedica, trasporto organi e plasma) è complessa e da tempo oggetto di dibattito in Italia. Attualmente, nella maggior parte dei casi, la patente B è sufficiente per guidare un’ambulanza (fino a 35 q.li), nel caso della conduzione di un veicolo uso speciale immatricolato NCC è obbligatorio possedere il KB, per i veicoli speciali della Croce Rossa Italiana o altre entità simili che hanno targhe specifiche viene richiesta una patente di servizio o estensioni/abilitazioni particolari (es. Croce Bianca Bolzano).

Ci sono diverse ragioni per cui il riconoscimento di una patente di servizio specifica per gli autisti del 118 non è ancora una realtà consolidata:

  • Quadro normativo lacunoso: Il Codice della Strada non prevede espressamente una patente di servizio per gli autisti di ambulanze al di fuori di specifici contesti (come la Croce Rossa Italiana con le sue patenti speciali). Questo crea un vuoto normativo che rende difficile l’applicazione e il riconoscimento di tale patente a livello nazionale.
  • Differenze regionali e organizzative: Il servizio 118 è spesso gestito a livello regionale e può essere affidato a diverse tipologie di enti, tra cui associazioni di volontariato, cooperative o aziende sanitarie locali. Questa frammentazione organizzativa rende difficile l’adozione di una normativa univoca a livello nazionale.
  • Mancanza di standardizzazione: Non esiste una standardizzazione a livello nazionale per i corsi di formazione specifici alla guida in emergenza per gli autisti di ambulanze. Sebbene molti autisti seguano corsi di guida sicura, questi non sono sempre riconosciuti come prerequisito per una patente di servizio.
  • Questioni di responsabilità e infrazioni: L’assenza di una patente di servizio (o estensione come ad es. KB ex KE) dedicata può comportare problemi in caso di infrazioni al Codice della Strada. Attualmente, le sanzioni e la decurtazione dei punti patente ricadono sulla patente personale del conducente, anche se l’infrazione è stata commessa nell’esercizio del servizio di emergenza. Il riconoscimento di una patente di servizio consentirebbe di addebitare eventuali infrazioni a tale patente, tutelando la patente personale dell’operatore. Ad es. per i conducenti di ambulanze immatricolate NCC condotte con estensione KB eventuali punti vengono detratti dal KB anziché la patente B.
  • Carenza di tutele per gli operatori: Gli autisti di ambulanze operano in situazioni di stress e urgenza, spesso dovendo superare i limiti di velocità o compiere manovre che, in condizioni normali, sarebbero sanzionabili. Il mancato riconoscimento di una patente di servizio e delle relative tutele espone gli operatori a rischi professionali e personali.

Iniziative per il riconoscimento

Nonostante le difficoltà, ci sono stati e continuano ad esserci sforzi per il riconoscimento di questa figura professionale e delle sue specificità:

  • Mozioni e proposte di legge: A livello regionale e nazionale, sono state presentate mozioni e proposte di legge per l’introduzione della patente di servizio per gli autisti di ambulanze, con l’obiettivo di garantire maggiori tutele e un riconoscimento formale delle loro responsabilità.
  • Sensibilizzazione delle associazioni di categoria: Associazioni come Co.E.S. Lazio (Conducenti Emergenza Sanitaria) e altri enti/associazioni di categoria si battono attivamente per sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di questa patente, evidenziando i benefici in termini di sicurezza e professionalità.
  • Dibattito sulla formazione: Si discute molto sull’importanza di corsi di formazione specifici per la guida in emergenza, che dovrebbero essere obbligatori e standardizzati a livello nazionale, come prerequisito per l’ottenimento di una patente di servizio.

Il riconoscimento della patente di servizio per i conducenti delle ambulanze dell’emergenza sanitaria 118 è un passo atteso per garantire una maggiore sicurezza stradale, tutelare i professionisti del soccorso e valorizzare il loro ruolo fondamentale nel sistema di emergenza-urgenza.

Cosa bisogna modificare del codice della strada per riuscire ad ottenere la patente di servizio?

Per riuscire a ottenere una patente di servizio specifica per i conducenti delle ambulanze del 118, sarebbe necessario intervenire sul Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992) e sul suo Regolamento di Attuazione (D.P.R. 495/1992), introducendo modifiche sostanziali.

Attualmente, l’Articolo 139 del Codice della Strada disciplina la “Patente di servizio per il personale abilitato allo svolgimento di compiti di polizia stradale”, e il Regolamento di Attuazione (Art. 341) ne specifica i requisiti. Questo è un modello da cui si potrebbe prendere spunto, ma che attualmente non include gli autisti di ambulanze civili del 118.

Ecco i principali punti che dovrebbero essere modificati o integrati nel Codice della Strada per il riconoscimento di una patente di servizio per gli autisti di ambulanze:

  1. Introduzione di una nuova categoria di patente di servizio:
    • Articolo 116 (Patente di guida e abilitazioni professionali): Sarebbe fondamentale integrare questo articolo, o introdurne uno nuovo, che preveda esplicitamente una “patente di servizio per i conducenti di veicoli adibiti al servizio di emergenza sanitaria (118)”. Questa nuova categoria dovrebbe essere distinta dalle patenti di guida “civili” (B, C, D, ecc.) e dalle patenti di servizio esistenti (es. per la Polizia Stradale).
    • Definizione dei requisiti specifici: Per questa nuova patente, andrebbero definiti requisiti specifici che vadano oltre la semplice patente B, includendo:
      • Formazione specifica: Obbligatorietà di un corso di formazione teorico-pratico avanzato sulla guida in emergenza, sulle tecniche di guida sicura in condizioni critiche, sulla gestione dello stress e sull’uso dei sistemi di segnalazione acustici e luminosi. Questo corso dovrebbe essere standardizzato a livello nazionale.
      • Valutazione psico-fisica specifica: Accertamenti medici e psicologici volti a verificare l’idoneità alla guida in situazioni di emergenza, con particolare attenzione a riflessi, capacità di giudizio e resistenza allo stress.
      • Esperienza minima: Potrebbe essere richiesto un certo numero di anni di possesso della patente B o un certo monte ore di servizio come Autista Soccorritore.
  2. Riconoscimento della specificità del servizio di emergenza:
    • Articolo 177 (Circolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio e delle autoambulanze): Questo articolo già disciplina la circolazione dei veicoli di emergenza, ma andrebbe rafforzato per chiarire che la patente di servizio è finalizzata a ottimizzare l’operato in queste condizioni particolari.
    • Sanzioni e decurtazione punti: Dovrebbe essere introdotto un regime specifico per le sanzioni e la decurtazione dei punti relative a violazioni commesse con la patente di servizio (nel rispetto dei principi di prudenza e diligenza) durante l’espletamento del servizio, evitando la decurtazione dei punti sulla patente personale.
  3. Procedure di rilascio, rinnovo e sospensione:
    • Decreto Ministeriale: Sarebbe necessario un Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro della Salute (e eventualmente dell’Interno), che stabilisca in dettaglio le procedure per il rilascio, il rinnovo, la sospensione e la revoca di questa patente di servizio. Questo includerebbe:
      • Ente preposto al rilascio: Definizione chiara di chi rilascia la patente (es. Prefettura, Dipartimento Trasporti Terrestri, o un nuovo ente dedicato).
      • Programma d’esame: Dettaglio delle prove teoriche e pratiche necessarie per il conseguimento.
      • Periodicità del rinnovo: Eventuali periodi di validità più brevi rispetto alle patenti civili, data la specificità del servizio.
      • Formazione continua: Previsione di corsi di aggiornamento periodici obbligatori.
  4. Armonizzazione con la normativa regionale e del Terzo Settore:
    • Considerando che il servizio 118 è spesso gestito a livello regionale e con il coinvolgimento di enti del Terzo Settore (associazioni di volontariato, cooperative), la normativa nazionale dovrebbe prevedere un quadro di riferimento che tenga conto di queste realtà, permettendo l’armonizzazione delle diverse procedure esistenti. Questo potrebbe includere il riconoscimento di corsi di formazione già validi a livello regionale o da parte di enti accreditati.

In sintesi, le modifiche principali dovrebbero concentrarsi su:

  • Creazione di un nuovo articolo o modifica di quelli esistenti (es. Art. 116, 177, 138, 139) nel Codice della Strada per prevedere la patente di servizio per gli autisti di ambulanze.
  • Definizione dei requisiti specifici per il conseguimento di tale patente, con un forte accento sulla formazione specializzata e sulla valutazione psicofisica.
  • Implementazione di un regime di gestione delle infrazioni e delle sanzioni che tenga conto della natura del servizio di emergenza, proteggendo la patente civile del conducente in caso di decurtazioni punti in servizio.
  • Emanazione di Decreti Ministeriali attuativi che definiscano in dettaglio le procedure, gli enti coinvolti e i programmi formativi.

L'obiettivo è elevare lo status professionale degli autisti di ambulanze, garantendo al contempo una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada e un servizio di emergenza ancora più efficiente e qualificato.

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PERCHÉ È IMPORTANTE AVERLA?

A seguito delle nuove norme della legge 41 (marzo 2016) sono entrati in vigore i reati di Omicidio Stradale e Lesioni personali stradali. Un argomento che oggi può riguardare anche il guidatore più attento poiché, in caso di incidente stradale che provochi 40 giorni di prognosi porta ad un Procedimento Penale d’Ufficio. In questo caso, una tutela legale aiuta a affrontare le spese che bisognerà sostenere obbligatoriamente e potrai farti difendere dal tuo legale di fiducia.

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