E tu… come posizioni il tuo mezzo di soccorso?
vediamo le soluzioni…
Nel caso in cui sia possibile intervenire direttamente, l’operatore “Autista” deve valutare il tipo di traffico presente e considerare sempre come regola principale il fatto che l’ambulanza dovrà servire a “proteggere l’equipaggio” nelle manovre di soccorso, indipendentemente dal fatto che un posizionamento “di sicurezza” possa creare qualche disagio alla normale circolazione stradale.
Se l’incidente stradale avviene, ad esempio, in un centro storico, con traffico limitato ai soli veicoli autorizzati (ZTL) che percorrono la strada a bassissima velocità, potrebbero bastare anche meno dei citati 30 metri per ottenere una sicurezza ottimale.
Diverso il caso in cui lo scenario di intervento sia su strada Provinciale o Statale dove la frase “ad almeno 30 metri” sarà valutata dai soccorritori in base alle effettive condizioni del momento, velocità media di percorrenza dei veicoli, stato del fondo stradale, pioggia, luce e visibilità sono fondamentali per decidere se trenta metri sono sufficienti o incrementare la distanza ma soprattutto rendersi visibili con tutti i dpi e presidi messi a nostra disposizione.
UN ESEMPIO DI POSIZIONAMENTO CORRETTO DEL MEZZO A PROTEZIONE DELL’INCIDENTE

In sostanza l’ambulanza deve essere posizionata “alla giusta distanza” per proteggere il personale operante sulla “scena”.
Deve essere posizionata a 45 gradi rispetto al normale asse stradale con lampeggianti, luci accese (anche perimetrali), evitare di coprire le fonti luminose del veicolo in maniera da essere maggiormente visibile da chi viene dietro. Deve avere le ruote sterzate perché in caso di tamponamento l’ambulanza potrà poi fermarsi immediatamente e non divenire un potenziale pericolo contro i soccorritori impegnati, inoltre è importante la comodità di accesso all’infortunato (trasbordo presidi) e la via di fuga senza successive manovre pericolose per la stabilità del paziente.

IN AUTOSTRADA?
Per quanto riguarda invece l’intervento lo scenario autostradale è opportuno che vengano attivati protocolli tra la centrale 118 interessata e il COA (CENTRALE OPERATIVE AUTOSTRADALE) di riferimento, come già in essere in alcune realtà.
E’ sempre importante considerare che in autostrada la sola ambulanza ferma su una corsia di sorpasso non fornisce ASSOLUTAMENTE la dovuta protezione all’equipaggio e pertanto è sempre opportuno essere coadiuvati dal personale della Polizia Stradale e della Società autostrade prima procedere al posizionamento e di scendere dal mezzo di soccorso.
In ogni caso la presenza delle forze dell’ordine o dei vigili del fuoco, giunti prima dell’arrivo dell’ambulanza o contestualmente alla stessa, fanno aumentare considerevolmente la sicurezza sulla scena dell’evento, pertanto in autostrada non è sempre necessario posizionare il mezzo di soccorso a protezione dello scenario di intervento.
Sono molteplici le tipologie di intervento cui un equipaggio di soccorso può trovarsi ad affrontare e la prima e fondamentale regola è quella di tenere ben presente che ci si deve rapportare immediatamente con tutte le altre “entità di soccorso” presenti e
NON BISOGNA MAI DISTOGLIERE L’ATTENZIONE DA EVENTUALI PERICOLI A 360° MA SOPRATTUTTO PROVENIENTI DALLE NOSTRE SPALLE. RENDERSI VISIBILI!

E’ molto frequente che avvenga un secondo incidente nella scena del primo incidente, quindi operiamo sempre in sicurezza e… concludiamo con una citazione:
uno o più soccorritori feriti sul luogo di un evento non fanno altro che aumentare le criticità di soccorso… facciamo che tutto questo non avvenga!
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È fondamentale la sicurezza del personale di soccorso. Sono norme da tenere sempre ben presenti.
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Paolo, e’ gia uno dei tanti argomenti fondamentali, non solo di teoria ma anche di pratica su pista, trattati nel corso.
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